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Descrizione

A Livorno ebbero i natali diversi personaggi che hanno spaziato in tutti i campi delle lettere, delle scienze e delle arti.
Primo fra tutti Galileo Ferraris (1847-1897), lo scienziato per eccellenza, inventore del campo magnetico rotante e del primo motore elettrico a corrente alternata. Egli non brevettò mai la sua invenzione e Nikola Tesla utilizzo le sue idee per produrre il suo motore elettrico, che poi venne prodotto dalla Westinghouse su scala industriale. Non dimentichiamo poi il fratello Adamo (1838-1871), martire garibaldino, medico personale di Garibaldi. Ai fratelli è dedicato il Museo Sacrario Ferraris posto al piano terra del Palazzo omonimo.

Il pittore ducale Giacomo Rossignolo (1524-1604) ed i pittori locali del seicento: Giacomo Antonio Lisca e Agostino Parolio; l'architetto Giuseppe Castelli (1703-1776), progettista della parrocchiale; gli ecclesiastici Carlo e Clemente Fera, agostiniani (sec XVI), con cariche generalizie a Roma; Tommaso Piolatto (1549-1620), terzo vescovo di Fossano; Michelangelo Cortellia, priore a Crea (sec. XVII) e autore di una storia del Santuario; fra' Francesco Maria (Polatto) da Livorno, cappuccino, morto nel 1666 in odore di santità; Giovanni Battista Canobio (1617-1677), fondatore dell'Opera Pia Canobio in Villanova Monferrato; Giuseppe Maria Perucca, canonico, deceduto nel 1737, fondatore della Casa di Loreto; Giovanni Angelo Bergancini (1754-1809), canonico e filosofo di idee portoregaliste (Port Royal), ideatore del ginnasio livornese; Nicolao Sismondi (1815-1894), prevosto di Livorno e fondatore dell'Istituto che porta il suo nome; Lorenzo Bonaudo (1922-1973), missionario in Cina; i letterati Giacomo Cortellia e Antonio Stillio, poeti cinquecenteschi, Giovanni Necco (1895-1961), poeta e cattedratico, Francesco Antonio Nicolina (1716-1776), storiografo,Teresa Pretti (1885-1954), scrittrice in lingua francese; il tipografo itinerante Francesco Garrone (sec XVI); il giuresconsulto Rolando della Valle (sec. XVI), presidente del senato di Casale ed autore di importati testi giuridici; Giovanni Domenico Polatto, giuresconsulto e anch'egli presidente del senato di Casale, benefattore in patria e munifico mecenate della chiesa di Pozzo Sant'Evasio (1666), edificata su disegno di Sebastiano Guala; l'educatore Francesco Grassi (1852-1930), ricercatore scientifico; i musicisti Angelo Clemente Ghiotto (sec XVII); Giuseppe Capitani (1843-1890), soprannominato "lo Strauss italiano"; don Lorenzo Gioanina (1889-1973), ideatore della notazione rotonda nella musica gregoriana; Aldo Gaspardino (1908-1992), lodato autore di ballabili; i militari Giacomo Francesco Garrone (1658-1723), colonnello delle truppe pontificie e governatore di Urbino; Michele Stillio (morto nel 1697), luogotenente in Roma, entrambi benefattori; Giuseppe Rigasso, martire mazziniano (1803-1833); Germano Bergancini (1833-1912), unico vercellese dei "Mille"; Pietro Antonio De Giorgis (1841-1917), generale dei RR.CC.; Enrico Possis (1891-1985), colonnello eroico e sindaco di Livorno per più di quindici anni; e, per finire, Guglielmo Borselli (1827-1910), Camillo Corio (1856-1926), figlioccio di Cavour, e Angelo Lavarino (1922-1980), munifici benefattori dell'Ospedale livornese.

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